Il Bollettino Islamico Notiziario Edizione 5

E’ stata la scoperta di una relazione all’interno del proprio campo che ha portato il Dr. Maurice Bucaille a fare uno studio scientifico del Corano. Dr. Maurice Bucaille: “Come medico e particolarmente attratto dalla fisiologia e dalle scienze naturali, devo confessare che nel 1972, quando lessi per la prima volta il Corano nel testo originale, i dati riguardanti l’uomo erano quelli che mi colpivano di più. Come in vista della conoscenza dei giorni del Profeta Muhammad (pbuh) è inconcepibile che molte delle affermazioni del Corano, che sono collegate alla scienza, potrebbero essere state opera di qualsiasi uomo”. L’interesse iniziale del Dr. Bucaille si è sviluppato in uno studio generale di tutti i riferimenti scientifici del Corano. Si rese conto che doveva sviluppare una conoscenza di molte discipline scientifiche specializzate per comprendere appieno questi riferimenti. Nel corso del suo studio ha scoperto che ogni descrizione del mondo materiale del Corano è correlata a fatti scientifici consolidati. Dr. Maurice Bucaille: “È quindi perfettamente legittimo non solo considerare il Corano come espressione di rivelazione, ma anche attribuirgli un posto molto speciale per la garanzia di autenticità che fornisce e la presenza in esso di riflessioni che, se studiate oggi, appaiono come una sfida alla spiegazione umana”. Come è possibile che un libro registrato nel VII secolo possa prevenire così tanto dell’informazione scientifica oggi così duramente guadagnata? Per capire questo dobbiamo esaminare la natura della rivelazione coranica ed esaminarne l’autenticità. Mecca nella penisola arabica è un luogo sacro per i musulmani. Era un centro di pellegrinaggio molto prima del periodo del profeta Muhammad (pbuh). E ‘stato qui che il Profeta Muhammad Muhammad (pbuh) è nato e cresciuto fino a diventare un membro di tutto rispetto della comunità e un commerciante di successo. Era sua abitudine ritirarsi sulle montagne vicine per un periodo di meditazione e contemplazione. Nella grotta di Hira’ ricevette la sua prima rivelazione all’età di quarant’anni il 6 agosto dell’anno 610 dC. “Leggi! Nel nome del tuo Signore che ha creato. Che ha creato l’uomo da qualcosa che si aggrappa. Leggi! Il tuo Signore è il più nobile, che ha insegnato con la penna. Che ha insegnato all’uomo ciò che non sapeva”. (Corano 96:1-5) La rivelazione continuò per un periodo di 23 anni fino alla morte del Profeta (pbuh) nell’anno 632. Il Profeta (pbuh), non essendo in grado di leggere e scrivere, chiamò i suoi compagni letterati e li dettò. Quindi supervisionava la trascrizione e la corretta registrazione delle rivelazioni. Queste registrazioni furono poi assemblate come il Corano. Complessivamente sono 114 Surah o capitoli composti da più di 6000 versi. Entro 15 anni dalla morte del Profeta, un Corano finale era stato compilato e autenticato dai compagni del Profeta che erano stati presenti in tutte le rivelazioni. Quando Muhammad (pbuh) portò il suo messaggio alla Mecca, molti dei suoi abitanti si rivoltarono contro di lui e lui fu costretto a fuggire con i suoi seguaci. Gli fu dato rifugio a Medina ed è qui che fu fondata la prima comunità musulmana e l’Islam sviluppò la sua forma sociale. Fin dall’inizio, il Corano non è mai stato cambiato. Lo stesso Corano, parola per parola, è stato conservato e viene usato oggi in tutto il mondo musulmano, dal Marocco alla Malesia. I musulmani credono che il Corano sia il libro della saggezza che guida ogni aspetto dell’esistenza dell’uomo. Si occupa non solo dello sviluppo spirituale interiore dell’individuo, ma anche del suo comportamento esteriore e della vita sociale nella comunità. La forma che governa tutta la vita islamica è evidente sia nella complessa società urbana, come una città di Lahore in Pakistan, sia nella tradizionale comunità di villaggio. La prima pietra di ogni comunità, grande o piccola che sia, è l’individuo. È il comportamento dell’individuo che determina il modello sociale e la sua forza o debolezza. Ci sono molti versetti del Corano che guidano il comportamento dell’individuo e che riguardano la sua responsabilità verso gli altri. In ogni comunità musulmana, sia urbana che rurale, questo viene appreso e compreso fin dalla più tenera età. Il Corano descrive questa responsabilità individuale come una fiducia che Dio ha dato all’uomo. In questa fiducia è implicita una triplice responsabilità che è verso se stessi, verso gli altri e verso il mondo naturale. In questo modo l’individuo vede se stesso come parte dell’intero piuttosto che separato. Attraverso la lettura del Corano, anche gli aspetti più ordinari della vita quotidiana hanno un senso. Il Corano fu rivelato 600 anni prima che lo scienziato musulmano Ibn An-Nafees scoprisse la circolazione del sangue e William Harvey portò questa comprensione alla scienza occidentale dopo 1000 anni di rivelazione del Corano. Eppure il processo di digestione e distribuzione dei nutrienti a diversi organi e ghiandole attraverso il sangue è descritto in questo versetto.

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